lunedì 11 marzo 2013

La via dei Simboli: Primo ToDo


Qual è la via dell’architetto contemporaneo? Questa domanda diventa fondamentale per impostare un discorso sulla connessione tra modernità e contemporaneità!
Gli architetti del movimento moderno hanno costruito il loro percorso realizzando architetture funzionali, macchine che volutamente esaltavano il mondo industriale, fuggendo l’idea di un “Simbolo”. Il simbolo rappresentava un’imposizione che l’architetto moderno  disprezzava facendo della “funzione” il fulcro della sua poetica.
Nonostante questo atteggiamento si pone in contrapposizione con la nostra società basata sull’informazione va riconosciuto il grande merito dell’architettura moderna e con essa dei suoi grandi maestri: aver creato “il Nuovo” come risposta ad una crisi profonda.
La nostra epoca è segnata da una dipendenza da informazione. Ogni aspetto della nostra vita e della nostra evoluzione futura è basato su un flusso di informazioni. L’architettura come affronta questa necessità di informare?  L’oggetto architettonico si allontana dalla sua accezione materiale per divenire un condensato di informazioni in rapporto con la società stessa.
L’edificio diviene simbolo contrastando l’idea forma/funzione, si libera da paradigmi stilistici affrontando problematiche complesse senza rinunciare ad una carica poetica fulcro del suo modo di comunicare. L’architetto di oggi stabilisce un legame con la sua opera, comunica attraverso di essa cercando di stabilire un dialogo  con la società. L’architetto diventa narratore tracciando quasi un percorso, recuperando il concetto di simbolo privo della sua accezione religiosa o politica.
L’architettura è specchio della società dell’informazione divenendo essa stessa flusso di informazioni in diretta comunicazione con il contesto e con la società facendo dell’elemento architettonico una “cucitura” fondamentale nella città contemporanea.
La via dell’architetto contemporaneo è quindi definita nella necessità di comunicare, nella volontà di creare un simbolo dove la materia non è la parte fondamentale ma elemento carico di significato.
Questo nuovo modo di creare architettura è chiaramente leggibile nelle opere di architetti come Frank Gehry o Daniel Libeskind che fanno dell’informazione il centro della loro opera.

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